L'assenza ingiustificata dal lavoro è una situazione che può avere conseguenze disciplinari per il dipendente, fino ad arrivare al licenziamento per giusta causa.
Ma dopo quanti giorni di assenza scatta davvero il licenziamento? Quali sono i diritti e i doveri del lavoratore in questi casi?
Analizziamo la normativa vigente e i passi da seguire per tutelarsi.
L’assenza ingiustificata si verifica quando un lavoratore non si presenta sul posto di lavoro senza fornire alcuna comunicazione o senza un valido motivo legale.
Esempi di assenze ingiustificate includono:
Non esiste un numero fisso e universale di giorni dopo i quali scatta automaticamente il licenziamento. Tuttavia, le regole generali prevedono che:
✅ Dopo 3 giorni consecutivi di assenza ingiustificata, l'azienda può inviare una lettera di contestazione disciplinare.
✅ Dopo 5 giorni consecutivi, il datore di lavoro può avviare una procedura di licenziamento per giusta causa, in base al contratto collettivo applicato.
✅ Dopo 10 giorni o più, se il lavoratore non risponde alle contestazioni e non si presenta, si può arrivare al licenziamento immediato.
Le tempistiche possono variare in base al CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) applicato nel settore specifico.
Le principali sanzioni per assenza ingiustificata includono:
Se il datore di lavoro contesta un'assenza ingiustificata, il lavoratore ha il diritto di presentare giustificazioni ed evitare sanzioni. Ecco come procedere:
L’assenza ingiustificata può portare a sanzioni severe, fino alla perdita del posto di lavoro. È fondamentale comunicare sempre eventuali assenze al datore di lavoro e conoscere i propri diritti in caso di contestazioni.
Se hai ricevuto una contestazione disciplinare o vuoi impugnare un licenziamento ingiusto, posso aiutarti a tutelare i tuoi diritti con un'assistenza legale personalizzata.
Affronta le tue questioni legali con il supporto di un'esperta. Offro consulenze mirate e soluzioni su misura per tutelare i tuoi diritti con competenza e determinazione.